Gentiloni: "Eravamo a metà della china"
"Eravamo ancora a metà della china, i grandi numeri davano segnali di ripresa, ora serviva renderli concreti". Sono queste le parole che l'Ex Premier Paolo Gentiloni ha pronunciato durante il discorso tenutosi a Imola la sera di mercoledì 6 giugno 2018.
Durante il grande evento di piazza, in cui erano radunate centinaia di persone, il Partito Democratico imolese ha presentato la sua candidata sindaco Carmen Cappello. Assieme ad altri esponenti più o meno importanti di quella realtà politica della bella città di Imola, spiccava fra gli oratori il nome di Paolo Gentiloni.
Il Presidente del Consiglio uscente infatti, sopraggiunto attorno alle 22 per prendere parola e fare riferimenti anche alla realtà nazionale oltre che quella locale, ha trattato argomentazioni seguendo il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il quale non si può dire che non avesse una spiccata predisposizione ai discorsi di piazza.
Nonostante l'età media piuttosto avanzata infatti, un continuo brusio e scrosci di applausi spesso andavano ad accodarsi alle pause fra una frase e l'altra, quasi a ripetizione. "Faremo di Imola la città del buon vivere" era la parola d'ordine, un obiettivo che la candidata sindaco ed i suoi collaboratori si erano posti come cavallo di battaglia per la rivalutazione della seconda città della provincia di Bologna come numero di abitanti.
Il discorso è stato tutto sommato importante, sia per ciò che è stato detto, sia per ciò che non lo è stato: oltre ai riferimenti alla sanità ed al potenziamento dell'ospedale della città romagnola, non si è trattato del tema della sicurezza che tanto riguarda Imola come anche però tutta la zona metropolitana comprendente anche i piccoli comuni limitrofi con i quali esiste una rete di sicurezza coordinata.
Il pubblico radunatosi però non era lì solamente per la Cappello, anzi, si attendeva con ansia che da Roma giungesse l'ospite importante per poter ascoltare le sue parole e poterne valutare efficacia ed argomentazioni.
L'indiscutibile formalità presentata dagli abiti di Paolo Gentiloni ha accompagnato per tutto il tempo le sue parole riferenti al nuovo Governo. "Eravamo a metà della china, i grandi numeri davano segnali di ripresa, ora serviva renderli concreti". Questa la frase che più di tutte ha cercato di motivare quegli elettori stanchi che visibilmente il 4 marzo non hanno sostenuto il Partito Democratico, passato rapidamente dal 40% al 20%. Particolare rifermento è stato fatto alla sinistra in generale, richiamata all'ordine dall'ex Premier, il quale ha evidentemente lanciato un messaggio per la ricostruzione di un'alternativa al governo, invocando a sé anche i moderati, non particolarmente tenuti di buon conto stando alle parole del leader.
La serata termina con strette di mano e una foto di gruppo nel quale compare anche l'ex Ministro del Lavoro Poletti nell'angolo alla destra di Gentiloni. Viene avvertita particolare sicurezza nelle parole dei candidati, quasi come se fossero già ad un passo dalla vittoria, forse dato anche dal fatto che la stessa sera, a pochi metri di distanza in linea d'aria, Matteo Salvini avrebbe dovuto tenere un discorso con la Lega imolese, impegno però annullato. Sarebbe stata una serata molto calda considerando le votazioni questa stessa domenica.
Possibile che l'assenza dell'avversario ad un possibile dibattito abbia incoraggiato il Partito Democratico? Forse sì, ma quest'ultimo non è comunque rimasto l'unico manifestante: una rapidissima sortita di un gruppo non ben definito di giovani ha dimostrato con un'unico striscione a pochi metri dal palco quando era ormai tutto ben che concluso, il proprio dissenso sia nei riguardi del PD, che in quelli della Lega e del M5S.
A Domenica comunque i risultati di questa campagna elettorale.
Sabbioni Sebastiano; in collaborazione con Matteo Sgubbi