Imbrattare l'Università è violenza!
Come Unifenix e come studenti del campus di Viale Corridoni dovremmo essere tutti colpiti dalla viltà che ha danneggiato il muro della facoltà.
In questi casi, dove i colpevoli rimangono nascosti e vogliono far trapelare i loro pensieri da una bomboletta incaricata di deturpare un opera pubblica, la consapevolezza che questo scempio offenda anche le forze dell'ordine è ancor più pesante da sopportare. Come studenti, ma soprattutto come cittadini dovremmo essere tutti indignati dinanzi a questi prepotenti atti di propaganda, i quali non lasciano spazio ad un dialogo, ma dimostrano che così come accade spesso, chi scrive sul muro lo fa perché non ha proprio voglia di confrontarsi apertamente riducendo così la "discussione" ad un monologo oltre che ad un valido metodo con cui farsi disprezzare da chiunque passeggi lì attorno ed assista all'orrendo spettacolo.
Pare quasi che questi slogan siano l'eco degli anni di piombo ormai così lontani, ma che forse nella mente di alcuni vivono ancora, e li porti a combattere un "fascismo" che oggi non esiste. Le forme per far sentire la propria voce ci sono: si chiamano manifestazioni autorizzate. Soprattutto in un ambiente universitario queste dovrebbero essere più prese in considerazione a discapito dei metodi da scuole medie.
Ci auguriamo che le autorità competenti possano agire al più presto per individuare i colpevoli e predisporre la rimozione della vernice sul muro, in modo tale che almeno entro la fine della sessione invernale tale sporco possa essere stato rimosso con efficacia.